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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

In principio era il verbo

Da bambina leggevo moltissimo e, a differenza di quanto accade ora, quello che leggevo lo ricordavo pure. Ricordo dunque che in quinta elementare avevo trovato a casa un libro di lettura di una generazione avanti, in cui si raccontava una scena al mercato: un ragazzetto che aveva abbandonato la scuola rivedeva, dopo parecchio tempo, il suo insegnante, andato per la spesa al banco dove lui serviva da garzone. Caloroso incontro, al termine del quale il ragazzetto tratteneva il maestro, per porgli una domanda in cui, nonostante la scuola appartenesse ormai al suo passato, egli si arrovellava: “I verbi transitivi sono quelli che passano o che non passano?”. Ricordo l’insoddisfazione che mi lasciò quella lettura. Passano? Passano dove? Perché mai i verbi avrebbero da passare o no da qualche parte?  Una volta alle medie, fu chiarito che non era l’italiano a voler dare gambe ai verbi: l’italiano passare traduceva semplicemente il latino transire , da cui in/transitivo : il problema era dunqu