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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

All'Esame con il riassunto

Luca Serianni, autore di una delle più belle grammatiche che siano entrate nella scuola italiana negli ultimi trent’anni, in un’intervista a “La Repubblica” del 18 scorso spiega come intende procedere, da consulente del Ministero, per rimediare al problema che, dopo ben tredici anni di scuola, troppi studenti italiani esprimono, in un italiano scarso e cattivo, contenuti male o per niente strutturati. Il professore ha ben chiara la leva su cui far forza perché le proposte della task force che va a presiedere siano accolte dalla riottosa scuola italiana: si va a cambiare l’Esame di Stato, le cui richieste orientano retroattivamente, vincolandola, la programmazione dell’ultimo anno e magari anche di molti o tutti i precedenti.  Per concludere il percorso di studi, infatti, è l’Esame che lo studente deve sostenere e bisogna metterlo in condizione di superarlo nel modo migliore: obiettivo che l’addestramento, l’allenamento, l’insegnamento del periodo precedente necessariamente si

Stress lavoro-correlato

Chiedere di partecipare a un concorso per fare l’insegnante nella scuola pubblica. Scegliere liberamente di sostenerlo in una sede remotissima, tre quattro cinque regioni da attraversare centinaia e centinaia di chilometri. Perché là, dicono le informazioni, ci sono maggiori probabilità, ci sono più posti. Poi, si chiederà il trasferimento. Sostenere il concorso (o un suo facsimile documentale) per fare l’insegnante nella scuola pubblica e vincerlo. Presentarsi il primo giorno dell’anno scolastico, effettuare la “presa di servizio”e, immediatamente, darsi da fare per andarsene altrove, più vicino a casa, anche in via temporanea. Venire accontentati, ripartire immediatamente e che la scuola si arrangi a cercare un supplente, io ho fatto il concorso qui ma mica ci volevo davvero lavorare, in questo posto. Non venire accontentati, perché a chiedere sono tanti più delle sistemazioni transitorie possibili, pur talvolta assai generose, secondo i frangenti politici.  E ammalar