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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Circolare, circolare!

C’era una volta nelle scuole il librone delle circolari, che non si sapeva mai chi le avesse lette perché, nonostante ognuna fosse corredata di un foglio per la raccolta delle firme, non capitava mai che gli insegnanti firmassero tutti! In orgogliosa autonomia, e con un certo fastidio che la categoria avverte da sempre per ciò che considera “burocratico”, non pochi ritenevano sufficiente avere acquisito l’informazione, e tiravano dritti. Perciò, ogni volta che c’era la necessità di essere certi che una circolare fosse stata effettivamente, quanto meno, adocchiata da tutti gli interessati, l’unica via era farla passare fisicamente di classe in classe, affidata alle mani del bidello, che non se ne andava se non dopo avere raccolto l’autografo del destinatario.  Alcuni insegnanti si irritavano di venire interrotti mentre svolgevano la loro lezione e qualcuno pregava il bidello di ripassare in un altro momento. Ma sbagliavano, precisa, ora per allora, la CGIL Scuola di Vicenza: poich

Guardare altrove

Sciamano a fine mattinata dai cancelli di tutte le scuole d’Italia, in sella alle biciclette o facendo lo slalom tra i bus parcheggiati e le auto; attraversano la strada ora sulle strisce ora no, chiacchierando, ascoltando messaggi vocali, scrivendo sul telefonino. Sono le centinaia di migliaia di bambini e ragazzi in stato di abbandono, di cui il nostro Paese è pieno e nessuno si cura, forse perché nessuno lo sa. Arrivano a casa sani e salvi perché, a dispetto di tutti i timori, la fortuna è generosa nell’accompagnare il nostro agire, pure quando è temerario. In questi giorni, l’esito di un rarissimo caso contrario agita le scuole e le cronache. Nel 2003, un ragazzino di undici anni, uno fra le centinaia di migliaia che tutti i 200 giorni di tutti gli anni scolastici escono dai confini della scuola sulle pubbliche vie d’Italia, muore investito da un autobus. Il giudice del processo penale ne ritiene responsabili tutti gli adulti, presenti e assenti, in qualche modo affidatari del