Stende la mano un po’ tremante verso quella del Presidente, che gli porge con sorriso confidente il foglio con lo spunto di avvio del colloquio. Lui considera cosa lo aspetta, e fa partire il razzo di uscita. Imbocca una scorciatoia, nota da anni, che consente di superare l’esame anche prima dell’orale, perché il punteggio minimo complessivo di sessanta centesimi è già raggiunto sommando gli esiti delle prove scritte e i crediti. Pur in assenza sostanziale del colloquio, è attribuito inoltre il punteggio minimo della prestazione gravemente insufficiente - tre. Si potrebbe sistemarla questa cosa, si potrebbe scrivere che l’esame si compone di due scritti e un colloquio ma, se il punteggio minimo è già raggiunto con gli scritti, l’orale è facoltativo. A me questa soluzione piacerebbe moltissimo, avendo anche quest’anno contribuito a diplomare studenti dopo colloqui surreali sui quali, ormai, i comici son più bravi a raccontare dei presidenti di commissione. Va detto che il comportamento...
Supponiamo che sul totale dei candidati ammessi alla prova orale del concorso docenti PNRR (111), in 48 fossero in possesso di una certificazione linguistica di livello C1 o C2 (43%), con netta prevalenza del secondo (37 liv. C2 versus 11 liv. C1). Supponiamo che, dei 48, si siano presentati a sostenere effettivamente il colloquio in 36, di cui 27 livello C2 e 9 C1. Nella parte in inglese del colloquio era possibile totalizzare fino a 10 punti, con la sufficienza collocata a 7: comprende in modo globale e espone in modo semplice, ma chiaro; mostra capacità di argomentazione, anche se limitata, con pochi errori grammaticali e di pronuncia, che non compromettono la comunicazione, con lessico quasi sempre appropriato, pur se non ampio, e fluency discreta . Un livello C1 o C2 reale deve necessariamente collocarsi al di sopra di questa prestazione. Immaginiamo che sia andata così: un candidato ha preso 10; un candidato ha preso 8; un candidato ha preso...