L’avvocato, preso servizio a milleduecento km da casa il primo settembre 2015, si è messo in congedo parentale tutto l’anno (e d’altra parte come si fa a gestire uno studio professionale in Sicilia insegnando nel Veneto?). Si è fatto scrupolo fino all’ultimo di utilizzare i 500 € di Renzi, poi alla fine ha capito che, visto che di licenziarsi non se ne parla e perciò nella scuola ci dovrà stare fino alla pensione, bisogna che si aggiorni - tanto più che è stato via tutto l’anno - e finalmente, il 30 agosto 2016, ha scelto un Asus i5 da 498,00 €.
Doveva essere scontato che la scuola dove è avvenuta l’aggressione a colpi di pallini all’insegnante da parte di uno studente di prima classe, con successiva diffusione del video che riprendeva la scena, avesse preso molto sul serio la cosa. Doveva essere scontato, perché il caso era serio: perché, di principio, il danno riportato dalla docente poteva essere molto grave, ma soprattutto perché, come dato di fatto, l’azione ha espresso lo scavalcamento di limiti auspicabilmente invalicabili (l’incolumità personale, il rispetto per l’adulto, il ruolo dell’istiituzione) e perché la scuola è un luogo in cui si educa e la reazione al cattivo esempio condiziona il proseguimento della relazione. Doveva essere scontato che il caso serio fosse stato trattato come richiede il rispetto dello norme chiamate in causa: dal regolamento disciplinare dell’Istituto alla legislazione penale, nella considerazione della minore età degli autori e relative garanzie. (Comprensibilmente, solo i tecnici che ci
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