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L'incomune senso del pudore


Ogni tanto ci ricasco, nella fede ingenua che la malevolenza sorga solo dall’ignoranza e che basti spiegare bene come siano andate o stiano le cose per far venir meno l’irritazione.

Aggiornamento obbligatorio sicurezza: verrà un funzionario INAIL a parlare agli insegnanti di cose che, tutte, li riguardano da vicino, loro che sempre chiedono se siano assicurati quando vanno a trovare gli studenti in alternanza e in verità in genere non sanno se lo siano nemmeno a scuola e eventualmente quando e dove e con che limitazioni e se non sarebbe opportuno magari assicurarsi meglio e perché. Aggiornamento interessante, voglio dire, però messo in calendario il pomeriggio di martedì 24 aprile.

Passando nei corridoi, odo il borborigmo che il preside ha fissato la data per dispetto, contro quelli che pensavano di partire il pomeriggio per festeggiare la Liberazione.

Mi giustifico che la scuola ha proposto all’INAIL una rosa di cinque date nel mese, fra le quali il relatore ha indicato quella sola. Le date comunicate erano quelle che residuavano tolti 5 giorni di riunioni varie già fissate e ben 14 in cui mancano insegnanti perché accompagnano classi in gita.

Ma il borborigmo, anziché placarsi, cresce: la malvagità del preside è stata appunto quella di inserire il 24 nella rosa delle date disponibili…

I giorni in cui gli insegnanti potrebbero essere in servizio a scuola nel mese di aprile dell’anno 2018 sono 21 su 30, ma ciò non sarà vero per nessuno di loro, perché va tolto il giorno libero. I più fortunati saranno a scuola 17 giorni su 30, i più sfortunati 19. Il pudore non è più una virtù?

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