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Numeri soli

Del Documento smagrito ho già scritto. Una Direzione Generale del Ministero dell’Istruzione ora lo smagrisce ancor di più, ma bisogna partire da un passo indietro.

L’ordinanza che governa l’Esame di quest’anno chiede che lo studente produca un elaborato a partire da un argomento che gli ha assegnato il Consiglio di Classe, su indicazione dei docenti delle discipline di indirizzo


Le buone intenzioni - cui sempre va reso omaggio - saranno state quelle di far svolgere una prova individuale su temi su cui uno studente di quinta dovrebbe poter dare il meglio, perché le discipline di indirizzo sono quelle che caratterizzano la scuola che frequenta ormai da almeno cinque anni. Per realizzare l’elaborato ha un mese di tempo e lavora a casa: può dunque arricchire il prodotto con contributi di ogni origine (per questo motivo l’elaborato non può essere inteso come una prova di esame, ma solo come il terreno che lo studente può dissodare e seminare al meglio perché su quello verterà la raccolta della commissione durante la prima fase del colloquio (“discussione dell’elaborato”). 


Al momento, non si ha nessuna idea del trattamento dell’elaborato dal momento della consegna da parte dello studente (31 maggio) fino al giorno del colloquio d’esame in cui sarà discusso: non sta scritto da nessuna parte che qualcuno lo debba leggere, men che meno chi. Sarà forse consultabile dai commissari e dal presidente in sede di esame, con una copia cartacea a disposizione di ognuno, o proiettato sul muro o sulla lavagna. Oppure la commissione tutta insieme, il pomeriggio di lunedì 14 giugno, scorrerà gli elaborati l’uno dopo l’altro, per decidere come utilizzarli.


Intanto, però, l’argomento assegnato a ciascun candidato doveva essere inserito nel Documento del 15 maggio, ma su questa espressione dell’ordinanza qualcuno ha sollevato questione (È necessario indicare accanto all’argomento anche il candidato cui esso è stato assegnato?).


La domanda è peregrina: sono anni che il garante ha scritto che non si può, il nome del candidato è notizia per pochi. Il coro peregrino però devono essere stato abbastanza numeroso da riconoscerne il motivo come FAQ meritevole di risposta, postata da qualcuno su una pagina web del Ministero: “gli argomenti saranno inseriti nel documento sotto forma di elenco numerato, rispettando l’ordine dell’elenco alfabetico dei candidati della classe”.


E così, il giorno fatidico, sugli albi online di tutte le scuole superiori d’Italia si riversò la piena dei documenti del 15 maggio con gli argomenti numerati in tabella, rispettando l’ordine dell’elenco alfabetico dei candidati della classe. (Il valore delle FAQ nella gerarchia delle fonti è qualcosa di prossimo allo zero, ma nella percezione che determina i comportamenti agisce come Fonte di Alta Qualità).


Io non so chi abbia dormito male la notte del 15, fatto sta che il 16 mattina si è alzato dando l’allarme, che lunedì 17 ha prodotto la campagna di richiamo nazionale e immediato di tutti i documenti del 15 maggio nel caso sia assegnato uno specifico argomento a ciascun candidato, perché è informazione riconducibile al singolo candidato


Forse, da oggi essere considerato un numero non sembrerà più tanto brutto. Il Garante è dalla tua e ti protegge. Il tuo numero è solo tuo, non deve saperlo nessuno, anche se nessuno in realtà sa chi sei, ma saperti terzo o quindicesimo è comunque sapere qualcosa di te. 


E gli studenti e il Documento del 15 maggio? Nel Documento del 15 maggio, gli studenti non possono essere trattati nemmeno come numeri. I singoli - e tutto ciò che li riguarda come tali, l'argomento specifico di ciascuno, per esempio - non devono comparire proprio: da pubblicare c'è solo il lavoro fatto dai docenti con la classe: esito, direi involontariamente fausto, di una vicenda bislacca. 

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