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Verde di bile

Il personale scolastico, a partire dal 1° settembre e fino al 31 dicembre, dovrà esibire il Green Pass per essere ammesso in servizio.


Il controllo sarà quotidiano su tutto il personale (nel mio caso, circa 150 persone), perché va effettuato con una applicazione altamente riguardosa della riservatezza (App VerificaC19) che comunica solo se il documento è valido o no in quel momento, senza distinguere i Green Pass rilasciati a seguito di vaccinazione (validità 9 mesi dalla seconda dose) da quelli ottenuti con il tampone (validità 48 h), essendo vietata la raccolta e la conservazione dei dati.


Non potendo sapere dunque se ho di fronte una persona che si presenta con un documento che scade magari oggi pomeriggio, non mi resta che chiederne ogni giorno l’esibizione a tutti, per non rischiare di ammettere in servizio qualcuno privo di un requisito essenziale.


La stragrande maggioranza del personale scolastico è vaccinata con due dosi, quindi il passaggio quotidiano al varco di controllo è realmente inutile e fa perdere tempo prezioso di vita a persone che, a detta dei no Vax meglio informati, di vita potrebbero pure averne poca, vista la minaccia per la salute rappresentata proprio dal vaccino inoculato. 


Forse la bandiera della libertà non va lasciata ai no Vax. Forse, chi è vaccinato può rivendicare la propria di fare, dei suoi documenti, l’uso che ritiene, di consegnarli - se crede - alla propria Amministrazione, diffidandola a tenerne conto e, da quel momento in poi, non vessarlo più con una richiesta diventata inutile. 


O  forse anche il Garante è un modo del Grande Fratello e vede più lontano, a discriminazioni odiose che potrebbero essere messe in atto contro i vaccinati, e allora meglio che non si sappia chi siano, che siano protetti, che facciano la coda, che attendano pazienti, loro non sanno perché, lui sì.


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