Tanti, tantissimi anni fa la Rivoluzione Industriale dava il via a un processo - che sembrava senza ritorno - in cui nelle funzioni elementari l'uomo veniva progressivamente sostituito dalla macchina.
Invece, il ritorno c’era: “Il preside, o colui che avrà delegato al controllo, ogni mattina spunterà dall’elenco coloro che sono effettivamente presenti a scuola (non chi ha il giorno di riposo o è in malattia), e il sistema fornirà per questi nominativi un pallino colorato” (Corriere, 6.9.21).
Numero e nomi degli assenti a scuola (assenti rispetto all’elenco completo) variano ogni giorno. Ci sono gli assenti ricorrenti perché hanno il giorno libero (più giorni liberi, in caso di contratti part-time), quelli che godono vari permessi richiesti in anticipo, quelli che chiamano all’ultimo momento perché stanno male o sta male un parente che assistono.
Ci sarà una persona - immagino un’unità dell’ufficio personale - dedicata a costruire e tenere aggiornato, di giorno in giorno, questo elenco. Una persona a cui farà capo un nuovo flusso di informazioni e che dovrà consultarle per sapere non quali spunte mettere, ma quali evitare (in una scuola di medie dimensioni, si viaggia sull’ordine di cento persone al giorno). Non può mica essere un incaricato qualsiasi, bisogna che sia sveglio - se sbaglia a cliccare è violazione della privacy. Mettiamo che fra aggiornamento quotidiano del file degli assenti (oggi per domani e domattina, quando arriveranno le telefonate dell’ultim’ora) e controllo impieghi 10 minuti al giorno. Mettiamo che in Italia ci siano 7000 scuole. Mettiamo che questa operazione sia quotidiana e duri almeno fino al 31 dicembre. Mettiamo che questa operazione costi 1 € all’Erario dello Stato- facilmente ne costerà almeno 2.
Moltiplicate e dividete e capirete quanto vale, in Italia, in moneta e in ore di lavoro, la protezione da occhi indiscreti della data di scadenza del Green Pass.
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