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Bucare i video

 Care mamme, cari papà,

in questo inizio di anno scolastico vi potrebbe essere utile sapere che, nei telefoni che voi avete affidato ai vostri figli e con cui li mandate a scuola, stiamo trovando di tutto: video di esecuzioni, suicidi, squartamenti, il fumetto di Hitler che volentieri si farebbe una doccia, purché con le saponette biologiche. So che voi pensate di potervi e forse perfino di dovervi fidare di loro: i vostri ragazzi stanno diventando grandi e è giusto che godano una progressiva autonomia. Vi sento anche dire che maneggiano questi strumenti molto meglio di voi: il che, pur vero in generale, non è tuttavia un buon motivo per disinteressarsene quando vi si dedicano (tanto più che le eventuali responsabilità penali sono comunque vostre, facendo capo all’intestatario del contratto con il gestore - che non è mai vostri figlio minorenne). 

Forse, le chat dei genitori, in cui per lo più si discute di compiti che non si riesce a fare e metodi didattici che non si condividono, utilmente potrebbero essere arricchite di tutorial che spiegano come setacciare i contenuti di un dispositivo. 

Perché, vedete, a noi i ragazzi dicono che sì, quelle cose gli arrivano, ma mica le guardano. Ora, intanto bisognerebbe capire se è vero; poi, se è così, quello che ci stanno dicendo è che la rappresentazione della violenza contro gli esseri umani non li folgora, non li sconvolge, non li turba: basta non guardare e si può andare oltre, anzi, si può perfino condividere, tanto anche chi arriva dopo non guarderà, o, se lo farà, sarà perché gli interessa, e io che c’entro?


Dovete anche sapere che, appena in una classe parte un controllo, la notizia si diffonde rapidissima nella scuola e, prudentemente, iniziano le cancellazioni. Quindi, per indagare cosa c’è nei telefoni dei vostri figli, dovete ahimè accettare di imparare come si fa e poi coglierli di sorpresa. Perché, se queste cose le guardano, voi lo dovere sapere; se non lo fanno, avete il dovere di dirgli almeno che le catene di Sant’Antonio vanno interrotte sempre, perché potrebbero far male a qualcuno che le riceve. 

Lo so che è brutto saltare alle spalle, ma che ragazzini appena adolescenti siano lasciati soli a fare i conti con l’orrore lo è molto, molto di più.

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